Come molti altri racconti, anche “Lo Scudo e il Pozzo” ha avuto inizio da un
“Se fosse…”?
“Se l’autismo fosse
… un portato dell’evoluzione?
… una forma di “biodiversità” fra le menti umane?
… un vantaggio evoluzionistico per una comunità, migliorando le sue possibilità di sopravvivenza?”
Prendendo le mosse da queste domande, vi porterò in un viaggio dell’immaginazione, in un tempo lontano, in una terra ancestrale da cui proveniamo tutti, dove incontrerete persone come Zakaru e Ayna, conoscerete il loro modo di pensare, l’uno verbale l’altra visivo.
Leggerete di eventi drammatici, che minacceranno la stessa sopravvivenza della tribù.
Zakaru e Ayna troveranno il coraggio di farsi sentire? La loro gente, li ascolterà? O li ridurrà al silenzio o addirittura ne farà dei capri espiatori?
L’intelligenza e la fragilità dei protagonisti tesse la tela di questo racconto.